IL METODO CAVIARDAGE ARRIVA ANCHE IN CLASSE PRIMA!
percorso in classe 1A scuola Donatelli
Quest’anno, si ricomincia e si ricomincia alla grande anche con la sperimentazione!
negli ultimi due anni avevo sperimentato con successo il Metodo Caviardage, del quale sono Formatrice Certificata, dunque mi sono detta…perche’ non iniziare anche in prima il primo approccio al metodo.
Cosi’, con i miei alunni di quest’anno, la classe 1°A della scuola Donatelli a San Vito, ho voluto provare. complice una poesia di Natale, dal titolo ” Magiche sfere” che abbiamo imparato .
dalle foto si puo’ vedere il processo che consiste in questo:
- i bambini avevano dei fogli sui quali vi erano scritte parole, naturtalmente in stampato maiuscolo, parole semplici, parole del cuore che erano emerse in grande quantita’ fin dall’inizio dell’anno, lavorando quotidianamente sulle emozioni.
- i bambini scelgono, dove riescono da soli altrimenti aiutati da un compagno piu’ esperto nella lettura, le parole piu’ significative per loro, che per qualche ragione gli piacciono di piu’.
- poi le trascrivono su dei foglietti colorati aggiungendo anche parole piu’ intime, come il nome dei genitori, dei nonni…dell’amico del cuore
- con la tecnica del quilling li arrotolano e li infilano nella sfera.
- a questo punto mettiamo denttro anche un po’ di brillantini che non guastano mai a Natale, cosi’ la sfera contiene davvero le cose che contano ed e’ pronta per essere appesa al loro albero!
un regalo magico, pieno di significato per i bambini e per le loro famiglie ed anche il nostro esperimento con il Metodo Caviardage e le prime paroline, sembra riuscito!
L’insegnante AMALIA GALLO
Parla l’insegnante Gallo dell’esperienza dello scorso anno in classe V:
Con i miei alunni di quinta, lo scorso anno ho sperimentato una tecnica straordinaria di scrittura poetica con risultati sorprendenti.
Cercherò di spiegare in breve in che cosa consiste, rifacendomi a quanto scrive Tina Festa nel suo blog (http://tinafesta.wordpress.com/2011/01/27/il-caviardage-cercare-la-poesia-nascosta/).
Partiamo dall’etimologia. La parola deriva dal francese caviar, caviale, e potrebbe essere tradotta come “cavialeggiare”, cioè, all’incirca “annerire”. Annerire le parole che non servono, per mettere in evidenza invece quelle prescelte, che, insieme, andranno a formare una frase, un pensiero, un componimento poetico.
Si procede in questo modo:
- Si strappa una pagina a caso da un libro… e già questa per i ragazzi è una bella soddisfazione!! Oppure, per fare delle prove, si possono usare una fotocopia, una pagina stampata etc.)
- Si scorre il testo, alla ricerca delle parole o delle frasi che più colpiscono, per poi metterle insieme, fino a creare una poesia.
- Per dare un tocco artistico al componimento, lo si decora a piacere: con semplice annerimento, con disegni, con collage, usando le tecniche e gli strumenti che si preferiscono (pennarelli, matite, acquarelli, tempere…).
A mio parere, il bello di questa tecnica è quello che i ragazzi si sentono liberi e stimolati nella loro creatività.
Liberi di scegliere le parole che più sono congeniali, quelle per più significative, e di combinarle allo scopo di creare un pensiero che parli delle loro emozioni piu’ intime.
E creativo dal punto di vista espressivo, sia a livello poetico, che artistico. Il Caviardage infatti, oltre alla composizione della poesia, offre la possibilità di arricchire la pagina con disegni, collage etc… oppure -per i meno estrosi- con il classico “annerimento”.
I risultati sono sorprendenti, spesso anche divertenti, ma il più delle volte introspettivi. Nella loro ingenuità e nella loro freschezza, i ragazzi sono in grado di creare dei pensieri poetici stupefacenti, illuminanti.
Qui trovate alcuni dei lavori dei ragazzi.
L’insegnante AMALIA GALLO classe VA, a.s. 2017/18